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Auguri in coro a San Pio X per salutare il 2011
Ottanta voci e dieci strumentisti per l'unico concerto in cittį
Da "Gazzetta di Mantova" del 30/12/2011

Se il Teatro Sociale resterá muto, schiacciato dai "dissapori" tra gestore e palchettisti, a Capodanno San Pio X rinnoverá i suoi auguri in coro. Niente stucchi né marcia di Radetzky, concerto popolare ed extralarge. Orientato alla fede, ma godibile a prescindere. L'appuntamento è l'1 gennaio alle 17: extralarge perché, da tradizione, il concerto schiererá tre cori.
Accanto a quello parrocchiale di San Pio X (che nel 2011 compie 25 anni di musica), ci saranno il Coro giovanile diocesano e il Coro dei santi Pietro e Paolo di Mozzecane. Dirige il maestro Francesco Meneghello, mentre all'organo Tamburini siederá Alessandro Meneghello.
A completare la "formazione" ci saranno dieci strumentisti.
Come a dire, squadra che vince non si cambia. E così da dieci anni.
In palio c'è il calore speciale di un concerto che interpreta la musica come missione, di fede e di pace. Anche se poi delle note ciascuno puó farne tesoro a modo suo.
Decidendo se restare o meno per la messa delle 18. Abbandonandosi comunque alla magia di un repertorio largo: "Venite applaudiamo" di Marco Frisina; "Oggi è nato"; "Notte di luce"; L'"Inno alla pace" di Zardini; "Psallite" di Miserachs; "Grandi cose" di Francesco Meneghello; "En natus est" di Praetorius; "Chiara in Betlemme"; "Adeste fideles".

Gli strumentisti: Alessandra Aitini (flauto); Davide Montaldi (oboe); Luca Bernabeni e Andrea Montaldi (clarinetti); Franco Capiluppi e Francesco Meneghello jr. (trombe); Alberto Serati e Mario Pilati (tromboni); Laura Imparini (contrabbasso); Stefano De Pieri (tastiera). 

A tutti loro, compresi i coristi, l'anno scorso andó la riconoscenza sincera del maestro Meneghello: a parte le infermiere e i pompieri - osservó - è difficile trovare qualcuno che sia disposto a "lavorare" il primo giorno dell'anno. Verissimo. E poi non hanno nemmeno troppe pretese. Basta un applauso sincero per ripagarli di un concerto che è diventato ormai una certezza.